1. Per quale motivo dovrei donare il mio sangue?
Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, è un dovere civico, è una manifestazione concreta di solidarietà verso gli altri, esalta il valore della vita, abbatte le barriere di razza, religione o ideologia e rappresenta uno dei pochi momenti di vera medicina preventiva. È un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone. Proprio il fatto che il sangue sia raro, implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno.
2. A me non importa nulla: se ho bisogno, il sangue lo pago.
Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica, l'uomo rimane a tutt'oggi l'unica possibile sorgente di sangue, e pertanto:
- nessun ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori;
- per lo stesso motivo, la disponibilità del "bene sangue" non dipende dal mercato, quindi non ha un prezzo economico;
- per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche (Stato, Regioni) devono contribuire con campagne di sensibilizzazione verso la popolazione e fornire gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza possibile e l'ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue articolazioni.
3. Tutti possono diventare donatori?
Chiunque abbia compiuto i 18 anni di età e pesi più di 50 kg può presentarsi presso una qualsiasi sede AVIS. Un medico effettuerà un colloquio, una visita, e gli accertamenti di tipo diagnostico e strumentale per verificare che non vi siano controindicazioni alla donazione. La tutela della salute e della sicurezza sia del donatore che del ricevente sono fondamentali.
4. Per quali motivi potrei risultare non idoneo a diventare donatore o essere escluso dalla donazione?
Le cause per le quali una persona può essere valutata non idonea o sospesa sono molteplici e tutte determinate dal principio di salvaguardare la salute sia del donatore sia del ricevente. Alcuni esempi sono: esclusione permanente per malattie autoimmuni, cardiovascolari, del sistema nervoso centrale; neoplasie o malattie maligne; diabete insulino – dipendente; alcuni tipi di malattie infettive (epatite B, C, ad eziologia indeterminata, AIDS, ecc.), alcolismo cronico; assunzione di droghe; comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive; tendenza anomala all'emorragia. Esclusione temporanea per periodi variabili da settimane ad anni in caso di tubercolosi, toxoplasmosi, esposizione accidentale al sangue o a strumenti contaminati; trasfusione di sangue o di emocomponenti o di plasmaderivati; endoscopia, trapianto di tessuti o cellule, intervento chirurgico di rilievo; agopuntura, piercing, tatuaggi, rapporti sessuali occasionali a rischio, viaggi, vaccinazioni. Inoltre per condizioni legate alla visita (per esempio valori di pressione arteriosa troppo alti o bassi) o agli esami effettuati (esempi, valori di emoglobina o ferro bassi, esami del fegato elevati, positività dei marcatori virali, ecc.), ed eventualmente altro a giudizio del medico.
5. Donare sangue è dannoso per la salute?
Grazie all'accurata selezione per un adulto sano la donazione di sangue non comporta alcun rischio. Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue: la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi +/- 10%. Tra una donazione di sangue intero e l'altra devono trascorrere almeno 90 giorni. La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell'uomo e a 2 nelle donne in età fertile. I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.
7. Bisogna essere a digiuno per donare sangue?
Il mattino del prelievo è preferibile essere a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati. Le donne che hanno in corso una terapia anticoncezionale non devono sospenderne l'assunzione quotidiana.
8. La privacy dei risultati delle mie analisi è garantita?
Il segreto medico e la legge sulla "Privacy", che individua le "figure" responsabili al trattamento dei dati in questione assicura la massima discrezionalità e segretezza di tutti gli aspetti sanitari e dei risultati delle analisi effettuate.
9. Perché i donatori AVIS sono periodici?
Perché l'obiettivo primario e fondamentale è la SICUREZZA. L'attività di AVIS è finalizzata a promuovere una donazione "sicura" del sangue e a rispondere efficacemente alle esigenze dei bisogni mirati e quindi programmati dei Servizi Trasfusionali, in funzione dell'obiettivo della "sicurezza". L'AVIS dispone di un folto gruppo di donatori periodici, cioè donatori che ad intervalli regolari si recano presso le strutture trasfusionali o nei punti di raccolta Avis, per donare il loro sangue. A differenza dei donatori occasionali, i donatori periodici sono molto controllati dal punto di vista medico, vengono costantemente sottoposti ad un'accurata visita e ad attenti controlli sul loro sangue e, poiché la loro scelta di donare è libera, non condizionata da altri fattori come quelli emozionali, risultano molto più affidabili dei donatori occasionali. I donatori Avis sono inoltre anonimi, volontari non retribuiti, responsabili. Il ricorso ai donatori periodici consente inoltre una maggiore programmazione della raccolta del sangue, una possibile "conversione" dalla donazione tradizionale di sangue intero a quella differenziata mediante aferesi, e una gestione anche delle situazioni di urgenze.
10. L’assunzione di farmaci per la cura di malattie croniche, rappresenta una controindicazione per chi vuole diventare donatore di sangue?
In linea di massima, chi è affetto da una malattia cronica, è di regola escluso dalla donazione. Tuttavia vi sono alcune condizioni nelle quali la possibilità della donazione non è esclusa, come ad esempio chi è affetto da ipertensione. Comunque per maggiori chiarimenti ci si può rivolgere al medico selezionatore dell’Avis.
11. Donare sangue per una donna può essere dannoso, considerando anche le perdite dovute al ciclo mestruale?
Non esiste nessuna controindicazione per le donne riguardo alla donazione del sangue. Tuttavia, le perdite che si hanno in seguito al ciclo mensile, comportano che le donne in età fertile possano fare solo due donazioni di sangue intero all’anno, mentre non vi sono limitazioni al numero delle donazioni di plasma. Anzi le donne sono le candidate ideali alla donazione di plasma, visto che ciò non influisce affatto sul ferro e sui globuli rossi. Comunque, prima di ogni donazione, viene valutato il livello dell’emoglobina, ed in seguito quello del ferro, tutelando nella maniera più sicura possibile la salute delle donatrici.
12. Chi assume farmaci può donare sangue?
In linea generale il soggetto donatore deve essere sano e quindi teoricamente non dovrebbe presentare disturbi o patologie né riferire benessere solo dopo assunzione frequente o cronica di farmaci. Chiaramente quest'affermazione è estremamente generica e va calibrata sulla singola persona ed in particolare si deve tener conto sia del tipo di farmaco assunto sia della patologia trattata. Inoltre la controindicazione alla donazione potrebbe essere determinata dall'eventuale non conoscenza precisa della causa della malattia curata. Quindi spetta al singolo medico responsabile della selezione del donatore, la valutazione attenta e specifica di ogni tipo di situazione.
13. Chi è allergico ai farmaci può donare sangue?
Le "Linee guida per la selezione del donatore di sangue e di emocomponenti", curate dalla Società Italiana di Medicina Trasfusionale e d'Immunoematologia, (SIMTI) prevedono:
- Malattie allergiche: sintomatiche sospensione nel periodo sintomatico; sospensione dei donatori con eczema locale nella sede della veni-puntura.
- Terapia desensibilizzante - sospensione per 72 ore dall'ultima iniezione.
- Asma - se sintomatico e in terapia sistematica esclusione
- Asma - se a-sintomatico o in trattamento profilattico per inalazione Idoneo (sospensione solo nel periodo sintomatico
14. Quanto tempo deve passare dopo essere stati dal dentista?
È sufficiente lasciar passare almeno 48 ore per le comuni cure odontoiatriche (otturazioni, ablazione del tartaro, cure ortodontiche). In caso d'estrazioni dentarie bisogna lasciar passare almeno 7 giorni dall'estrazione ed eventualmente 15 giorni dall'ultima assunzione d'antibiotici.
15. E dopo un intervento chirurgico?
Gli interventi chirurgici maggiori, cioè con prognosi superiore ai sette giorni possono esporre il paziente al rischio di contrarre un'infezione ospedaliera. È pertanto necessario sospendere le donazioni per 4 mesi: questa scelta è dovuta al fatto che, tra le malattie infettive trasmissibili, l'epatite è quella con il periodo d'incubazione maggiore, che può durare fino a molti mesi. Per gli accertamenti endoscopici (colonscopia, gastroscopia, rettosigmoidoscopia, artroscopia) è necessario sospendere le donazioni per 4 mesi mentre per gli interventi chirurgici minori, cioè con prognosi sino a 7 giorni, il rischio d'infezione è minore e la sospensione è di 1 mese.
16. Perché è importante prenotare la donazione?
E' importante la prenotazione prima di tutto per migliorare l'organizzazione del punto di raccolta e per evitare lunghe attese. E' inoltre importante per ottimizzare la quantità di sangue che si raccoglie.